Un benvenuto a tutti gli ascoltatori che ci seguiranno in questa meravigliosa avventura ideata dal geniale Leonardo Ambrosi che ha, appunto, ideato la finestra informativa sul Terzo Settore con uno strumento molto originale come quello della Radio, che sarà arricchito da altri strumenti multimediali che renderanno questo luogo virtuale uno spazio importante nell’analisi dell’informazione sul Terzo Settore.
Io inizierei dal titolo di questa rubrica che mi è stata assegnata, che è “L’ira di Achille”. L’ira di Achille è una parte importante dell’Iliade, del poema di Omero e nasce, nell’arco della guerra che vede contrapposti Greci e Troiani. Dopo nove anni di assedio, Agamennone deve restituire al sacerdote di Apollo, Crise, la figlia Criseide che egli ha ottenuto come preda. Il Dio Apollo lo colpisce con una pestilenza che invade il capo dei Greci e a quel punto Agamennone è costretto a restituire Criseide. Ma, per ricompensare la sua perdita, Agamennone sottrae ad Achille la sua schiava e questo scatena la famosa “Ira di Achille”.
Perché mi sono ostinato a questa bellissima storia? Perché era un omaggio alla mia terra, una delle prime colonie greche nell’Italia meridionale, ma soprattutto perché la riforma del Terzo Settore ha provocato una reazione abbastanza delicata dovuta alla considerazione che questa riforma corre il rischio di essere un vestito troppo angusto per contenere e sostenere tutte le realtà del Terzo Settore.
Questo non ci impedirà di analizzare questo fenomeno normativo senza alcun pregiudizio, seppur dotati del necessario spirito critico che ogni interprete deve avere per analizzare fenomeni così complessi.
Una prima successione che voglio proporvi è l’esame di una nuova norma fiscale contenuta nell’articolo 79 del Codice del Terzo Settore e delinea i confini tra attività commerciale e attività non commerciale.
Perché voglio iniziare con questa primissima pillola? Perché è importante capire sul piano interpretativo il destino di questa norma, e dunque capire se le realtà sportive e le organizzazioni culturali potranno giocare un ruolo da protagonisti del Terzo Settore o saranno delle comparse. E questo lo capiremo da una serie di elementi, alcuni dei quali ancora da analizzare, ma centrale per la sorte di questi enti è la comprensione del meccanismo fiscale.
All’articolo 79, comma 1, si dice che le attività di interesse generale sono le uniche che gli Enti del Terzo Settore potranno svolgere e sono tassativamente indicate nel Codice del Terzo Settore, articolo 5, e che queste attività sono considerate di natura non commerciale quando sono svolte a titolo gratuito o dietro versamenti di corrispettivi che non superano i costi effettivi, tenuto conto anche degli apporti economici della pubblica amministrazione.
Questa norma si deve poi armonizzare con un’altra serie di disposizioni che sono contenute nello stesso articolo ed in particolare con una (comma 6) che sostiene che le attività di interesse generale e di servizi effettuate nei confronti di familiari o associati verso pagamenti di corrispettivi specifici si considerano sempre di natura commerciale.
L’armonizzazione di queste norme per l’attività di questi enti sportivi e delle organizzazioni culturali è molto importante. E’ molto importante cercare di capire se il concetto contenuto nel comma 1 e cioè che i corrispettivi, nella misura in cui non superano i costi effettivi, sono considerati di natura non commerciale e in che modo questa disposizione si collega a quella in cui si sostiene che i corrispettivi specifici sono sempre di natura commerciale.
La mia riflessione, che vi anticipo e che analizzeremo nel corso dei prossimi contributi, è che in realtà sul piano interpretativo prevale il criterio generale, mosso dal comma 1, che quei corrispettivi specifici versati dai soci delle organizzazioni sia culturali che sportive dovranno essere in primo luogo sottoposte a questo test di commerciabilità per capire se esse superano o meno i costi effettivi e dunque per delineare la natura commerciale o non commerciale dell’ente. Su questo criterio continueremo a ragionare nel dettaglio ma sembra un primo passaggio fondamentale per comprendere la natura degli enti e il destino fiscale di molti enti che guardano con attenzione al Terzo Settore ma sono interessati a capire bene il trattamento fiscale delle proprie attività.