Cominciamo la rassegna web di oggi con un articolo dal sito vita.it, in cui vengono riassunte le disposizioni del cosiddetto Decreto Rilancio che interessano anche gli enti del terzo Settore, quindi scopriamo nel dettaglio le misure previste:
Secondo quanto disciplinato dall’articolo 31, il Credito d’imposta per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo spetta anche agli enti non commerciali, compresi gli enti del terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti.
Con l’articolo 80, invece, viene modificato l’articolo 43 del Cura Italia in materia di contributi per la sicurezza e il potenziamento dei presidi sanitari, ampliando la disciplina anche in favore di enti del terzo settore.
L’articolo 106 estende in favore degli enti non commerciali, compresi gli enti del terzo settore e gli enti religiosi che svolgono attività di interesse generale non in regime d’impresa, le misure temporanee per il sostegno alla liquidità di cui all’articolo 1, del decreto legge n.23 dello scorso aprile.
L’articolo 107 prevede un incremento di 100 milioni di euro della prima sezione del Fondo Terzo settore al fine di sostenere interventi delle organizzazioni di volontariato, delle associazioni di promozione sociale e delle fondazioni del Terzo settore, volti a fronteggiare l’emergenza derivata dall’epidemia di COVID -19.
L’articolo 128bis riconosce alle associazioni, alle fondazioni e agli enti del Terzo del settore un credito d’imposta in misura pari al 60 per cento delle spese sostenute nel 2020, per un massimo di 80.000 euro, in relazione agli interventi necessari per far rispettare le prescrizioni sanitarie e le misure di contenimento contro la diffusione del virus.
L’articolo 130ter reca modifiche all’art 64 del Cura Italia estendendo il credito di imposta per le spese di sanificazione degli ambienti di lavoro in favore degli enti del terzo settore.
Con l’articolo 167, si anticipa al 2020 l’erogazione del contributo del cinque per mille relativo all’anno finanziario 2019. Entro il 31 luglio di quest’anno l’Agenzia delle Entrate dovrà dunque provvedere a pubblicare sul proprio sito gli elenchi degli enti ammessi e di quelli esclusi dal beneficio. In seguito, entro il 31 ottobre dell’anno in corso starà alle amministrazioni competenti procedere con l’erogazione del contributo.
Infine, l’articolo 236 si occupa nello specifico del sostegno al Terzo settore nelle Regioni del Mezzogiorno, prevedendo la concessione di un contributo in favore degli ETS che operano proprio in questa fetta di territorio.
Come riportato in un articolo della repubblica.it, durante un incontro al Senato Vincenzo Spadafora, Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport, ha confermato la volontà di aprire i centri sportivi e le palestre al massimo entro il 25 maggio
Dalle parole del ministro emerge l’intenzione di fare in modo che tutte le strutture abbiano la possibilità di riaprire e far sì che vengano messe a disposizione delle risorse per permettere loro di adattarsi ai protocolli.
Infine per quanto riguarda la riapertura del bando sport e periferia, il Ministro ha affermato di aver raddoppiato il fondo con 140 milioni di euro.
Restiamo sempre in ambito sportivo, con un articolo di adnkronos.it, in cui vengono riepilogate le principali misure messe a disposizione dal già citato Decreto Rilancio in favore degli enti sportivi.
Innanzitutto, è confermata la sospensione del versamento dei canoni di locazione e concessori relativi all’affidamento di impianti sportivi pubblici fino al 30 giugno 2020. I versamenti sospesi andranno dunque effettuati in una soluzione entro il 31 luglio o mediante un massimo di 4 rate mensili di pari importo a decorrere dal mese di luglio 2020.
Inoltre, è prevista la possibilità per soggetti concessionari di sottoporre all’ente concedente una domanda di revisione del rapporto concessorio in essere.
Vengono poi estese le disposizioni già previste dal decreto “cura Italia” in relazione ai contratti di abbonamento per l’accesso a palestre, piscine e impianti sportivi di ogni tipo, per i quali si sia verificata l’impossibilità di usufruire della prestazione a seguito delle misure di restrizione e contenimento.
Infine, per far fronte alla crisi economica dei soggetti operanti nel settore sportivo, si prevede che una quota della raccolta delle scommesse sportive sia destinata sino al 31 luglio 2022 alla costituzione del “Fondo salva sport”. Le suddette risorse sono dedicate alle misure di sostegno e di ripresa del movimento sportivo.