La rassegna di oggi inizia da un articolo del sito tuttononprofit.com, nel quale vengono illustrate le modalità di gestione dei centri estivi che riprenderanno la loro attività in questa fase di ripartenza post Covid-19. I centri estivi, sportivi e non, come in generale tutti i luoghi deputati ad attività ludica e ricreativa sono spesso gestiti da enti non profit e del terzo settore. E’ a loro, in particolar modo, che viene richiesta una efficiente organizzazione delle attività ludiche, seguendo la disciplina contenuta nelle specifiche linee guida in materia, formulate dal Dipartimento per le politiche della famiglia.
Cambiamo argomento e passiamo al sito ufficiale del Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale in cui è brevemente presentata un’iniziativa denominata Visionary Days e promossa dal Ministro per le politiche giovanili e lo Sport. Il progetto in questione è stato definito come una maratona digitale di brainstorming collettivo rivolta a ragazzi tra i 14 e i 35 anni e tenutasi in via straordinaria sabato 13 giugno. Un evento in diretta web dalla durata di otto ore, con quattro sessioni di lavoro introdotte da speaker di calibro nazionale e internazionale.Un’iniziativa alla quale si sono uniti molti enti non profit e del terzo settore e che si è proposta come obiettivo quello di formulare idee che saranno successivamente elaborate in un documento unico che diventerà base fondante del piano strategico per la ripartenza messo in atto dal Dipartimento.
Per rimanere aggiornati sugli sviluppi di questo bel progetto, potete visitare il sito qualefuturo.visionarydays.com
Occupiamoci ora di un’altra iniziativa dal titolo Civil Week Lab, il festival della cittadinanza attiva la cui partenza è stata rinviata da marzo ad oggi, a causa dei provvedimenti contro l’emergenza Coronavirus. In osservanza delle regole da rispettare in questa fase, l’iniziativa ha anche cambiato forma diventando così un laboratorio in formato digitale. Due giorni di dirette streaming fruibili liberamente online e promosse, fra gli altri da Forum Terzo Settore e CSV net. Molti gli appuntamenti che hanno animato le giornate di giovedì 11 e venerdì 12 giugno e nei quali sono intervenuti esponenti del terzo settore, della cultura e dell’economia. Ciascun incontro ha affrontato tematiche inerenti al volontariato e alla solidarietà mantenendo vivo l’obiettivo di valorizzare il senso civico di chi vuole partecipare alla società per migliorarla.
Concludiamo, infine, con un articolo del sito vita.it, che si occupa di approfondire il rapporto tra Enti del Terzo Settore ed enti pubblici. Il testo prende le mosse dalla sentenza n. 666 della prima sezione del TAR per la Toscana emanata lo scorso 1 giugno.
La decisione sopra citata è stata assunta in conformità al parere n. 2052 del 2018 con il quale il Consiglio di Stato ha fornito una interpretazione molto dibattuta dell’art. 56 del Codice del Terzo Settore; articolo che, ricordiamo, tratta il tema delle convenzioni.
Nella sentenza il TAR ha accolto il ricorso di un ente costituito in forma di società in accomandita semplice per l’annullamento di un avviso pubblico che, in applicazione dell’art. 56 del Codice, limitava la partecipazione alla procedura selettiva alle sole ODV e APS.
Quello su cui il testo intende far riflettere è la nozione di “gratuità” impiegata dal tribunale toscano nell’interpretazione delle convenzioni di cui all’art. 56 che rischierebbe, qualora avesse seguito, di rendere le stesse convenzioni, una modalità di affidamento di servizi non più utilizzabile.
In questo modo, infatti, il Tar sembra confondere l’assenza di retribuzione in capo ai volontari impiegati nell’attività, progetto o servizio con l’assenza di economicità degli stessi. Al contrario, anche un’attività di volontariato sostiene dei costi e per questo la convenzione deve prevedere le voci di rimborso che risultano necessarie per coprire le spese sostenute per la realizzazione dei progetti di solidarietà sociale e non riguardano quindi lo svolgimento di prestazioni sorrette da un mero interesse economico.
E’ sulla base di questo ragionamento che la Corte di Giustizia dell’Unione europea riconosce la legittimità delle convenzioni riservate alle ODV di cui all’ articolo 57 del Codice. Come si evince dal testo, tali convenzioni sono vantaggiose tanto per gli utenti quanto per la finanza pubblica, grazie alla circostanza del prevalente contributo dei volontari nella realizzazione dei servizi affidati.