Un nuovo intervento sulle collaborazioni coordinate e continuative
La legge di conversione del d.l. 03.09.2019 n. 101, approvata ieri in via definitiva dalla Camera e in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, al suo primo articolo, modifica l’art. 2 comma 1 del decreto legislativo n. 81/15 meglio noto come jobs act.
La norma originale prevedeva che si applicasse: “la disciplina del rapporto di lavoro subordinato anche ai rapporti di collaborazione che si concretano in prestazioni di lavoro esclusivamente personali, continuative e le cui modalità di esecuzione sono organizzate dal committente anche con riferimenti ai tempi e ai luoghi di lavoro”.
La novella sostituisce l’avverbio esclusivamente con “prevalentemente” e sopprime la locuzione “anche con riferimenti ai tempi e ai luoghi di lavoro”.
Ne deriva che si restringe ulteriormente il campo della applicabilità della fattispecie della collaborazione coordinata e continuativa senza rischiare di cadere nell’obbligo della applicazione del rapporto di lavoro subordinato.
In particolare ci si riferisce alle prestazioni didattiche poste in essere da docenti di corsi organizzati da associazioni culturali ed enti del terzo settore.
Per potergli riconoscere un compenso il rischio di dover applicare la disciplina del rapporto di lavoro subordinato aumenta a dismisura