Nella notte tra il 17 ed il 18 marzo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il testo del Decreto Cura Italia, contenente misure di sostegno economico per persone fisiche ed imprese, profit e non profit, nell’ambito dell’emergenza covid-19.
Riassumiamo, quindi, i principali provvedimenti in favore dei settori di nostro interesse.
Come già vi avevamo anticipato nello speciale di lunedì 16 marzo, è presente una sezione riservata alle disposizioni in materia di Terzo Settore, ovvero l’articolo 35, che conferma quanto già era stato predisposto nella bozza del decreto resa pubblica nei giorni scorsi. Sono dunque posticipati al 31 ottobre di questo anno i termini per l’adeguamento degli statuti di onlus, associazioni di promozione sociale, organizzazioni di volontariato precedentemente previsto entro il 30 giugno 2020, nonché quelli delle imprese sociali originariamente disciplinato dalll’articolo 17, comma 3, del decreto legislativo 3 luglio 2017, n.112,.
E’ prorogato alla medesima data anche il termine di approvazione dei bilanci per le organizzazioni non lucrative di utilità sociale, le odv e le aps, per le quali la scadenza del termine ricade all’interno del periodo emergenziale.
Per il settore sportivo, così come preannunciato nel nostro ultimo speciale di martedì 17 marzo, risulta confermata l’indennità ai collaboratori sportivi, disciplinata dall’articolo 96 e riconosciuta da Sport e Salute S.p.A nella somma di 600 euro una tantum che non concorrerà alla formazione del reddito. Tale disposizione si rende necessaria in quanto i collaboratori sportivi, non essendo iscritti all’assicurazione obbligatoria e alla gestione separata, rimarrebbero esclusi dalla misura di aiuto ai professionisti e lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa accordata dall’articolo 27.
Viene inoltre confermata dall’articolo 95, la sospensione dei versamenti dei canoni di locazione e concessori relativi all’affidamento di impianti sportivi per le federazioni sportive nazionali, gli enti di promozione sportiva e le società e associazioni sportive, dilettantistiche e professionistiche, che hanno il domicilio fiscale, la sede legale o la sede operativa nel territorio dello Stato. I versamenti dei predetti canoni andranno effettuati, senza applicazione di sanzioni ed interessi, in un’unica soluzione entro il 30 giugno 2020 o mediante un massimo di 5 rate mensili di pari importo a decorrere dal mese di giugno.
Le stesse società ed associazioni sportive rientrano fra i soggetti che hanno diritto alla sospensione, di cui all’articolo 61, dei versamenti delle ritenute, dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria. Quest’ultima disciplina, così come la normativa sugli incentivi fiscali per erogazioni liberali a sostegno delle misure di contrasto dell’attuale situazione di emergenza, risulta particolarmente rilevante e merita quindi di essere approfondita separatamente.
Per oggi dunque, concludiamo lo speciale di approfondimento sul decreto Cura Italia lasciando la parola a Guido Martinelli, avvocato facente parte della Rete dei Professionisti del Terzo Settore e dello Sport.