Un titolo a quattro colonne, su un noto quotidiano economico, ha richiamato l’inchiesta sulle opportunità professionali che offrirebbe lo Sport: …”compensi bassi e scarse tutele per chi sceglie di fare dello Sport il proprio lavoro,….Un italiano su 5 pratica una disciplina, ma pochissimi riescono a trasformare la passione in lavoro, in molti casi passando dai gruppi sportivi militari…”
Per gli atleti che vogliono mettere a frutto il proprio talento, la strada può essere veramente tutta in salita; ma chi atleta non è, può trovare ugualmente la sua occupazione professionale nel Sistema Sportivo?
Un’altra inserzione accattivante e sponsorizzata sui social, (che si distingue da quelle dei numerosi Master ed Incontri specialistici) annuncia e promuove l’inedita proposta di corsi di preparazione agli esami di laurea triennale in “Management dello Sport-Calcio”, rigorosamente on line e quindi estremamente pratici e moderni (ad un costo importante, ma che può essere anche proporzionato vista l’organizzazione tecnica richiesta dall’impostazione, super moderna e d’immagine).
Una sapiente regia di comunicazione e colloqui di presentazione fa capire al diplomato, sportivo nell’animo e che coltiva nel suo intimo la speranza di un futuro migliore e di successi professionali nel mondo del Calcio in particolare, che l’obiettivo di diventare “Laureato Dottore in Sport” è finalmente a portata di mano, in pratica può essere raggiunto in soli tre anni di intenso apprendimento da casa, con tutor personale on-line, con nessun test d’ingresso, seguendo le lezioni dove e quando potrà!
Facile ammettere che l’iniziativa è una straordinaria attrattiva didattica, interessante momento di formazione e ricca di appeal, specie per chi un’occupazione temporanea, comunque ce l’ha!
Memore di antichi miei personali ricordi della cara “Scuola Radio Elettra” che permetteva a mio padre di ricevere puntualmente a casa il materiale per montare la “radio a transistor” e la pergamena di “radiotecnico”, ho attentamente letto le materie ed il Piano di studi che in qualche parte del Sito ho trovato, anche perché l’idea di farmi chiamare “Dottore in Management dello Sport – Calcio” , anche se a 72 anni compiuti, è una idea che mi può affascinare, tanto per darmi un tono con i miei nipotini, che mi trovano sempre immerso nella Consulenza ai Presidenti delle Associazioni Sportive.
Certamente un giovane può intravvedere ed aspirare ad un suo veloce e brillante futuro, preparandosi seriamente per una Laurea Triennale di “Dottore in Sport” attraverso cui le materie di Diritto Sportivo, Amministrazione e Gestione Tributaria e Fiscale dei Sodalizi Sportivi, Diritto del Lavoro e Contrattualistica del Personale, Tutela Sanitaria, Enti ed Organizzazione dello Sport, Cerimoniale ed Organizzazione di Eventi, non dovrebbero avere più segreti ed un titolo di Laurea sarebbe oggi una garanzia per una futura occupazione di qualità!
Però una riflessione mi viene spontanea e dirompente: – come può l’attuale Sistema Sportivo Italiano, assorbire con dignità dei “Laureati e Dottori in Management dello Sport-Calcio” quando oggi non riconosce, come mestiere, nemmeno il “Gestore di Impianti Sportivi”, il “Tecnico ed Organizzatore di Eventi Sportivi”, il “Maestro di Tennis o di Sport Equestri” e così via dicasi per i 322 Mestieri nello Sport, invece considerati e classificati fin dal 1997, dalla Commissione del Parlamento Europeo CTP88 “?
E’ giusto quindi illudere dei giovani a studiare ed indebitarsi di un costo importante, per accedere a corsi di preparazione ad una Laurea Triennale, senza sbocchi lavorativi che non siano un impiego “logistico – amministrativo” da volontario sportivo compensato, senza oneri contributivi e previdenziali, presso la squadra di un oratorio parrocchiale o del Comune, che partecipi ad un Campionato amatoriale in ambito provinciale o regionale?
Il Sistema Sportivo Italiano, con i suoi oltre 120.000 impianti polivalenti e polifunzionali sul territorio, ha un urgente e disperato bisogno di specializzati, ovvero “manutentori unici di impianto sportivo” e una generazione di nuovi Imprenditori quali “Gestori di Impianti sportivi” che non devono ambire a farsi chiamare “Dottore in Sport – calcio” ma devono essere preparati per affrontare managerialmente un accertamento dell’Agenzia delle Entrate, della SIAE o dell’Ispettorato del Lavoro, gestire i rapporti interpersonali conoscendo le tecniche di Dinamica di Gruppo, di Team Leader e di Marketing Strategico ed Operativo, ma anche conoscere le importanti norme del Codice del Terzo Settore, le regole della Pubblica Amministrazione, della Prevenzione, Igiene e Sicurezza, della Privacy e del Finanziamento agevolato al Credito Sportivo, ecc…
Mi fermo qui, ma il pensiero va ad una annunciata “Riforma dello Sport e del Sistema Sportivo Italiano” che non può più aspettare i giochi tattici del “Palazzo” e la distribuzione algoritmica sempre più ridotta, dei contributi a chi promuove quotidianamente ed istituzionalmente l’attività sportiva normale ed adattata sul Territorio.
Al di là delle forme antiche e tradizionali dello Sport Spettacolo, occorre con urgenza che si riconosca la funzione fondamentale ed insostituibile dello Sport inteso come Servizio Sociale, come fatto culturale ed educativo, una pratica sportiva amatoriale effettiva di socialità, benessere e salute, dalle mille sfaccettature e caratteristiche.
L’imminente “Riforma dello Sport” ed il “Codice Terzo Settore” devono prevedere un’ indispensabile sinergia, dialogo e compatibilità tra le norme del Terzo Settore e quelle dell’Impresa Sportivo Sociale, affinché si creino le possibilità di una vera e stabile possibilità di occupazione e lavoro anche nella Gestione diretta ed efficace del fatto sportivo, dei suoi Impianti specifici e delle Persone Addette, che per la funzionalità ed efficienza delle Strutture Sportive loro affidate quotidianamente ci lavorano dando il meglio delle loro umane risorse, mentre osservano uno Stato che, ormai senza lacrime per piangere, si inventa ed auspica, con l’irrinunciabile burocrazia amministrativa, momenti di sussidiarietà e com-partecipazione.